La donazione di organi da donatore a cuore fermo
In Europa oltre 2000 trapianti grazie a questa complessa strategia. Quando nel Lazio?

- l’allargamento dei criteri di reclutamento dei donatori (età, virologia, etc.etc),
- l’accettazione di reni con anomalie anatomiche,
- il doppio trapianto,
- la donazione da vivente anche in modalità crossover o “domino”,
- il trapianto ABO incompatibile,
- campagne di sensibilizzazione dell’opinione pubblica
- ed infine la rivalutazione dei donatori definiti a cuore non battente (NHBD).
Nonostante la spinta impressa dal Workshop di Maastricht la donazione da NHBD non ha avuto una diffusione estesa ed è rimasta limitata per molti anni a pochi Paesi; il Giappone è l’unico in cui il trapianto da NHBD è consolidato da anni, mentre Olanda, Spagna ed Inghilterra hanno le esperienze più numerose in Europa.
Anche in Italia l'implementazione della donazione a cuore fermo è uno degli obiettivi strategici che il Centro Nazionale Trapianti (CNT) insieme alla rete nazionale e alle società scientifiche ha deciso di perseguire.
Al pari della donazione di organi e tessuti su soggetti di cui è stata accertata la morte con criteri neurologici (cosiddetta morte encefalica/cerebrale), anche quella a cuore fermo (cosiddetta morte cardiaca) è strettamente regolamentata dalla Legge 29 dicembre 1993 n. 578 e dal D.M. 11 aprile 2008 n. 136 che aggiorna il D.M. 22 agosto 1994 n. 582.
L'accertamento di morte con criteri cardiaci prevede l'osservazione di un'assenza completa di attività cardiaca e di circolo per almeno il tempo necessario perché si abbia con certezza la necrosi encefalica tale da determinare la perdita irreversibile di tutte le funzioni encefaliche: in Italia questo periodo è di 20 minuti, negli altri Paesi dell'Unione europea è ridotto in una forbice tra i 5 e i 10 minuti. La legge italiana ha privilegiato la sovrabbondante certezza della morte rispetto alla necessità di limitare il danno ischemico degli organi per il bene del paziente trapiantato. Ciò ha per lungo tempo fatto pensare che la funzionalità degli organi, in particolare fegato, polmoni e cuore, non fosse adeguata per un trapianto efficace ed ha praticamente escluso la DCD in Italia, nonostante la DCD avesse conquistato in molti paesi un ruolo importante per numero e qualità di organi utilizzati con successo, basti pensare che già nel 2014 sono stati effettuati in Europa circa 2000 trapianti da donatore a cuore fermo.
La risposta italiana rispetto alla donazione a cuore fermo è stata peculiare: senza una riduzione preliminare del tempo di assenza di attività cardiaca richiesto dalla legge, peraltro auspicabile in futuro, si è riusciti a garantire una buona qualità degli organi prelevati grazie ad un'accurata gestione del potenziale donatore puntando a limitare il danno ischemico con l'utilizzo di assistenza cardiocircolatoria extracorporea (ECMO) immediatamente dopo l'accertamento di morte e successivamente con l'utilizzo delle tecniche di riperfusione degli organi ex vivo. È questa, infatti, una metodica che offre nuove prospettive per preservare e migliorare la funzionalità degli organi riperfondendoli e valutandoli dopo il prelievo e prima del trapianto.
Quali sono allora i motivi per cui ancora oggi sono pochi i Centri con un programma di trapianto renale che applicano una politica di donazione in tal senso?
Indubbiamente la complessità del programma di donazione a cuore non battente approvato dal Centro Nazionale Trapianti è enorme (Vedi protocollo elaborato Policlinico San Matteo di Pavia ed adottato da molti nosocomi Italiani):
- i tempi d’azione sono rigorosamente limitati
- e le manovre mediche altamente specializzate (perfusione in situ o laparotomia super-rapida, supporto extracorporeo/ECMO, compressione toracica manuale/meccanica, etc. etc.).
- etici,
- legislativi,
- culturali,
- religiosi,
- organizzativi
- ed infine logistici.
Questo ed altro in argomento domani 2 Maggio 2017 nel convegno intitolato: “La donazione di organi da donatore a cuore fermo. Quando nel Lazio?”
(Responsabili Scientifici: Francesca Leonardis e Maurizio Valeri - 7 CREDITI ECM) che si terrà presso L’”Aula Anfiteatro Giubileo 2000” del Policlinico Tor Vergata. L’iscrizione da effettuarsi sul sito www.acaya.net è gratuita, ma obbligatoria.