Cacao ed ipertensione arteriosa
Sancito dalla "Cochrane Library" l’effetto cardioprotettivo del “Cibo degli Dei”
Diversi studi epidemiologici suggeriscono come il cioccolato possa essere utile non solo all’umore, ma anche al nostro cuore.
Si ritiene, infatti, che i flavonoidi del cacao abbiano un effetto protettivo sulla salute cardio-circolatoria per la loro capacità di modificare una serie di processi patologici coinvolti nello sviluppo delle malattie cardiovascolari (aterosclerosi, ipertensione, trombosi, etc. etc.).
Questi includono:
- L’inibizione dell’ossidazione del colesterolo LDL (il colesterolo ‘cattivo’) dai radicali liberi, un importante passo iniziale nella formazione della placca aterosclerotica.
- Soppressione della tendenza delle piastrine a raggrupparsi e formare coaguli di sangue. Questo effetto antiaggregante è spesso paragonato a quello ottenuto con l'assunzione della aspirina a basso dosaggio ("aspirinetta").
- Regolazione delle risposte infiammatorie e immunitarie nelle pareti dei vasi sanguigni, che possono essere alterati nelle patologie cardiovascolari.
- Regolazione del tono vascolare, o del grado di costrizione dei piccoli vasi sanguigni, che contribuisce ad innalzare la pressione.
- Aumento formazione endoteliale di Ossido Nitrico (NO), che favorisce la vasodilatazione e quindi la riduzione della pressione sanguigna.
- Azione antiossidante, i flavonoidi agiscono, inoltre, come antiossidanti /antinfiammatori spazzando via i radicali liberi nelle cellule, limitando così i danni che possono provocare.
I revisori di Melbourne hanno, in particolare, valutato gli effetti emodinamici, sulle pressioni “massima” e “minima”, del cioccolato (o altri prodotti a base di cacao) rispetto a quelli di altri prodotti a basso contenuto di flavonoidi ( o placebo).
Lo studio ha considerato una popolazione di soggetti adulti con o senza ipertensione in osservazione per almeno due settimane o più.
RISULTATI PRINCIPALI:
Nel “Gruppo attivo” i partecipanti hanno assunto di 30 ai 1218 mg di flavonoidi al giorno (media: 670mg/die) contenuti in prodotti a base di cacao assunti quotidianamente in porzioni da 1.4 a 105 grammi.
Il “Gruppo di controllo” ha ricevuto prodotti privi di flavonoidi o una polvere di cacao a basso contenuto di flavonoidi (range da 6,4 a 88mg al giorno; media = 55 mg/die).
Il confronto tra i due gruppi (1804 partecipanti sani, senza ipertensione) ha rilevato una piccola ma significativa riduzione della pressione arteriosa nel gruppo che riceveva supplementi di cacao quotidiano rispetto al gruppo di controllo flavonoidi-free per un periodo di 2-18 settimane (durata media: 9 settimane).
In particolare:
- Differenza media sulla pressione arteriosa sistolica (“massima”): -1,76 (-3,09 a -0,43) mmHg. Intervallo di confidenza del 95% (CI), P = 0,009, N = 40 trials, 1804 partecipanti.
- Differenza media sulla pressione arteriosa diastolica (“minima”): -1,76 (-2,57 a -0,94) mmHg. 95% CI, P <0,001, N = 39 trials, 1772 partecipanti.
Così come meglio dovrà essere indagato il ruolo dell’età (migliore risposta emodinamica ai flavonoidi dei soggetti più giovani).
In generale, i prodotti a base di cacao si sono dimostrati altamente tollerabili con effetti indesiderati (principalmente disturbi gastrointestinali come nausea o diarrea) riferiti dall’1% dei partecipanti al gruppo di intervento attivo (con il cacao) e dallo 0.4% dei partecipanti ai gruppi di controllo.
Quindi un po’ di cacao per ridurre l’ipertensione con il buon umore!!!
Ma attenzione il cioccolato fondente è considerato un alleato se mangiato a piccole dosi, al contrario se si esagerasse, essendo anche ricco di grassi e zuccheri, potrebbe essere causa di aumento ponderale ed ipertensione.
Il segreto, quindi, è un uso controllato e costante, così come consigliano le linee guida, se si esagera come per tutte le cose si otterrà solo un risultato negativo. Qual è dunque la quantità da non superare? La dose corretta sembra essere quella di 40g di cioccolato fondente (almeno 70%) al giorno, non di più.
Attenzione, inoltre, alla qualità dei prodotti consumati: infatti, il processo con il quale viene prodotto il cioccolato potrebbe ridurre la quantità di flavonoidi in esso presenti, riducendone quindi gli effetti benefici