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Un esame delle urine svela ciò che abbiamo mangiato

Presto un nuovo test sviluppato dagli scienziati UK rivelerà la qualità dei pasti

Image by deepakrit from Pixabay
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Il test, descritto su Lancet Diabetes and Endocrinology, rileva le sostanze chimiche assunte dall'organismo con l’alimentazione e potrebbe essere facilmente disponibile entro due anni.
 
I ricercatori Inglesi sono convinti che potrebbe essere utilizzato in ambito nutrizionale e dietologico per migliorare l’aderenza ai consigli specialistici: è nota, difatti, la grande difficoltà delle persone “a regime alimentare” di registrare le proprie abitudine alimentari.
Presto, quindi, i campioni di urina potranno essere analizzati per determinare strutturalmente la qualità delle sostanze chimiche assunte coi cibi utilizzando la tecnica chiamata spettroscopia di risonanza magnetica nucleare protonica (NMR-PMR).
Questo darà indizi sia per entrambi i pasti più recenti che per le abitudini alimentari assunte da lungo termine.
 
La salute dell'intestino
I risultati della trasformazione di frutta e di verdura, di pesce e diversi tipi di carne, cosi come di ogni altro cibo digerito ed assimilato, lasciano una firma distinta e riconoscibile nelle urine; analizzandole, pertanto, possono essere ricavate anche diverse informazioni sullo stato di salute del nostro intestino (e del macrobiota suo ospite!).
 
Il test è stato sviluppato da una collaborazione tra l'Imperial College di Londra, e le Università di Newcastle e di Aberystwyth.
 

La dottoressa Isabel Garcia-Perez, una dei ricercatori dell'Imperial, ha dichiarato: "Questo test  finirà per fornire uno strumento di monitoraggio dietetico personalizzato per aiutare a mantenere uno stile di vita sano. Non siamo ancora nella fase in cui il test può dirci se una persona ieri ha mangiato 15 chip e/o due salsicce, ma è sulla strada."
 
I grandi trials ci hanno insegnato che oltre il 60% dei pazienti a dieta assume mangia più di quanto efettivamante dichiara nei reports.
Il Prof. Gary Frost, un altro scienziato presso l'Imperial, ha detto che questo potrebbe essere il primo test obiettivo per valutare l’impatto clinico di quello che le persone effettivamante sgranocchiano a casa. Ha detto al sito web della BBC News: "Si può davvero capire chi sta seguendo una dieta sana e chi no”.
 "Più sovrappeso è il paziente maggiori sono le probabilità di sotto-report di ciò che  mangia abitualamente”, continua Frost: “Le persone hanno difficoltà ad aprirsi confessando quali tipi di alimenti ed in quali quantità mangiano normalente a casa, e questo è un grosso problema."
 
I ricercatori ritengono che i risultati del test potrebbero aiutare nella  lotta all'obesità o ridurre il rischio di malattie come il diabete, ed addirittura propongono studi di popolazione (su un gran numero di persone) per progettare campagne di salute pubblica.
 
Attraverso il test delle urine gli scienziati sono stati in grado di individuare la differenza tra quattro diete studiate con diversi gradi di salubrità e somministrate per giorni a 19 volontari. La loro urina è stata campionata al mattino, a mezzogiorno e alla sera.
 
"Anche se questa ricerca è ancora nelle sue fasi iniziali” ha commentato Des Walsh (UK Medical Research Council) “è alle prese con i metodi essenziali negli studi di Nutrizionistica in cui sono realmente necessari progressi. Misurare ciò che mangiamo e beviamo in modo più accurato potrà ampliare i benefici della ricerca nutrizionale, lo sviluppo di migliori interventi evidence-based per migliorare la salute di un individuo e ridurre l'obesità e, quindi, tutte le patologie croniche ad essa correlate."
Visualizza il documento Objective assessment of dietary patterns by use of metabolic phenotyping: a randomised, controlled,
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