Concluso il trial HOPE-3: quale trattamento per l'ipertensione lieve?
Concentrarsi sul rischio globale con particolare attenzione a tutti i fattori di rischio, privilegiando le azioni rivolte più al controllo dei comportamenti e degli stili di vita che ad una medicina di intervento

L'Heart Outcomes Prevention Evaluation (HOPE-3) è un trial internazionale randomizzato condotto in 21 paesi; tra gli altri Cina, India, Colombia, Argentina e Canada hanno contribuito con il maggior numero di partecipanti. Lo studio comprendeva 12.705 persone (età, >=65 per le donne, e >=55 per gli uomini) senza alcuna nota malattia cardiovascolare e classificati a rischio CV intermedio per il gioco dei seguenti fattori di rischio: circonferenza vita, livello di colesterolo HDL < 39 mg / dl (uomini) o < 50 mg / dl (donne), il fumo corrente o recente, prediabete o diabete controllato dalla sola dieta, malattia coronarica prematura o disfunzione renale precoce in parenti di primo grado. La maggior parte dei partecipanti presentava almeno due fattori di rischio.
In un disegno fattoriale 2 × 2, ciascun partecipante ha ricevuto terapia giornaliera con rosuvastatina 10 mg o placebo, oltre a candesartan/idroclorotiazide (16 mg /12,5 mg) o placebo. Al basale, il livello medio di colesterolo LDL era di 128 mg/dL e la media della pressione sanguigna era 138/82 mm Hg. Durante il follow-up mediano di 5,6 anni, i principali risultati sono stati i seguenti:
- Rispetto al placebo, la statina ha abbassato mediamente il livello del colesterolo LDL dl 35 mg/dl; i farmaci antipertensivi hanno abbassato mediamente i valori di pressione sistolica/diastolica (PAS/PAD) di 6/3 mmHg.
- Le morti cardiovascolari, l’ictus non fatale, o l’infarto miocardico non fatale (primo endpoint combinato) si sono verificati significativamente con prevalenza minore nel braccio con rosuvastatina rispetto al placebo (3,7% vs 4,8%);
- Nel complesso, l’associazione candesartan/idroclorotiazide non ha abbassato significativamente l'incidenza del primo endpoint combinato rispetto al placebo (4,1% vs 4,4%); Tuttavia, una minore minore incidenza di eventi CV ( 4,8% vs 6,5%) si è registrata in un sottogruppo con più alta PAS al basale : > 143 millimetri Hg;
- I risultati della terapia combinata (rosuvastatina e candesartan/idroclorotiazide) non erano significativamente migliori di quelli ottenuti con la sola statina.
- Tutte le terapie nei vari bracci di questo studio non hanno ridotto la mortalità per tutte le cause rispetto al placebo.
Nei pazienti a rischio intermedio (rischio CV = 10% a 10 anni), l'analisi dei sottogruppi del braccio antiipertensivo ha suggerito potenziali benefici solo per una PAS > 143 mmHg.
Per il braccio in trattamento per la riduzione del colesterolo, è stato possibile calcolare un NNT=100: ovvero che circa 100 persone devono essere trattate per 5 anni con rosuvastatina 10 mg al giorno per evitare un evento CV.
Inoltre lo studio dimostra che in questa coorte di pazienti i farmaci antipertensivi non hanno dato benefici.
Il dato alimenterà ulteriormente la discussione in corso sulle strategie di cura per questo fattore di rischio - la pressione arteriosa leggermente elevata - ma fornisce un aiuto nel determinare la soglia appropriata per iniziare il trattamento: una PAS > 153mmHg. Valore evidente dai dati relativi al sottogruppo del terzile superiore (PAS media = 153 mm Hg) che ha beneficiato di una riduzione di circa 6 mmHg della pressione arteriosa .
In conclusione lo studio pur presentando alcune criticità, come la durata (i 5 anni rappresentano la metà del periodo di osservazione stabilito dallo score del rischio CV), la non indipendenza e il fatto di non essere risolutivo al fine di stabilire targets o percorsi terapeutici, ha il pregio di coerenza e conferma dei dati della Cochrane revew sulla mild hypertension sopra citati. Soprattutto HOPE-3 orienta il clinico nei confronti della coorte di popolazione a rischio intermedio. In questi casi le decisioni del medico devono concentrarsi sul rischio globale attraverso un’attenzione rivolta a tutti i fattori di rischio con azioni rivolte più al controllo dei comportamenti e degli stili di vita che ad una medicina di intervento, fatto salvo che una PA >= 153 mmHg potrebbe rappresentare la soglia per iniziare un trattamento farmacologico.
BIBLIOGRAFIA
- Cochrane review finds no proved benefit in drug treatment for patients with mild hypertension BMJ 2012;345:e5511
- The SPRINT Research Group. A Randomized Trial of Intensive versus Standard Blood-Pressure Control N Engl J Med 2015; 373: 2103-2116
- Yusuf S et al. for the HOPE-3 Investigators Cholesterol Lowering in Intermediate-Risk Persons without Cardiovascular Disease N Engl J Med 2016 April 2, 2016DOI: 10.1056/NEJMoa1600176