Circolare ministero salute su decreto appropriatezza: sospese sanzioni medici
Per ora (!) nessuna nuova limitazione prescrittiva per i pazienti nefrologici

"Esprimiamo la nostra soddisfazione perché sono state recepite tutte le osservazioni indicate dalla presidenza e dal Gruppo di Lavoro della Fnomceo. Lo spirito di collaborazione con il ministero della Salute continua nella revisione del decreto appropriatezza, che sarà portata avanti in concomitanza alla valutazione dei provvedimenti ordinamentali relativi ai nuovi Lea". E' il commento di Roberta Chersevani, presidente della Fnomceo (Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri).
Alla luce delle criticità emerse in ordine all'applicazione delle disposizioni del decreto appropriatezza - riporta la circolare del ministero della Salute - in particolare, al mancato adeguamento dei sistemi informatici di supporto alla prescrizione, viene disposto l'avvio di una fase sperimentale di applicazione del provvedimento, caratterizzata dal monitoraggio e dalla raccolta dei dati sulle difficoltà di prescrizione delle prestazioni. Nel corso del monitoraggio, i dati concernenti le difficoltà prescrittive saranno raccolti dal ministero della salute ed esaminati dal tavolo congiunto di confronto tra la Fnomceo, il ministero e il Coordinamento della Commissione salute delle Regioni, con l'obiettivo di facilitare la comprensione del decreto, nonché di prevedere la semplificazione e l'eventuale riformulazione dei criteri di erogabilità e appropriatezza delle prestazioni.
Durante la fase sperimentale e di monitoraggio, e in attesa dell'adeguamento dei sistemi informatici di supporto alla prescrizione i medici continueranno ad attenersi alle disposizioni del decreto e nel corso di tale fase, le sanzioni non saranno applicabili ai medici. Nella prescrizione deve essere però riportato il quesito diagnostico, che tenga conto dei contenuti del decreto nell'ambito della 'buona pratica' clinica, senza obbligo di annotare il codice nota di fianco alla prestazione o al quesito diagnostico. Durante la fase di sperimentazione e monitoraggio del decreto in esame, i medici prescrittori possono non applicare le condizioni di appropriatezza quando le prestazioni debbano essere erogate a pazienti oncologici, cronici o invalidi.
La Circolare sul decreto appropriatezza prevede che in tutti i casi in cui sia necessaria la prescrizione del medico specialista questo deve procedere alla prescrizione diretta sul ricettario del Servizio sanitario nazionale. Anche in questo caso deve essere riportato il quesito diagnostico, che tenga conto dei contenuti del decreto nell'ambito della buona pratica clinica, senza obbligo di annotare il codice nota di fianco alla prestazione o al quesito diagnostico. Le Regioni - precisa la Circolare - sono invitate a dotare gli odontoiatri dipendenti, convenzionati o accreditati per le branche a visita, nonché i medici specialisti, del ricettario del Servizio sanitario nazionale per la prescrizione delle prestazioni di cui al decreto ministeriale in esame.
Ove l'odontoiatra e il medico specialista non siano abilitati alla prescrizione diretta, prescriveranno la prestazione su ricetta bianca, curando che siano indicati i propri dati identificativi, secondo quanto previsto dalla normativa regionale e motivandola con riferimento alle condizioni di erogabilità. Tale prestazione, così, potrà essere trascritta dal medico di medicina generale e dal pediatra di libera scelta sulla ricetta del Servizio sanitario nazionale, barrando la casella 'S' e riportando i riferimenti del medico induttore.
In tutti i casi in cui la condizione di erogabilità o indicazione di appropriatezza per una prestazione sia costituita da una 'sospetta' patologia o un possibile rischio di patologia (ad esempio rischio cardiovascolare) - avverte il ministero della Salute - il medico potrà prescrivere la prestazione in questione anche quando la patologia sia già accertata e il suo andamento debba essere monitorato attraverso la prestazione in questione.