Uso di “gastroprotettori” e rischio di malattia renale
Attenzione al rene, ma non solo!

- alla presenza di ulcere o erosioni della mucosa,
- per la malattia da reflusso gastro-esofageo
- e per la prevenzione dell’ulcera da stress.
- in trattamento cronico con Farmaci Antinfiammatori Non Steroidei (FANS)
- in terapia antiaggregante con Cardioaspirina a basse dosi (ASA)
- storia di pregresse emorragie digestive o di ulcera peptica non guarita con terapia eradicante
- concomitante terapia con anticoagulanti o cortisonici
- età avanzata.
per una durata di trattamento 4 settimane (occasionalmente 6 settimane)
- ulcera duodenale o gastrica positive per Helicobacter pylori (H. pylori)
- per la prima o le prime due settimane in associazione con farmaci eradicanti l’infezione
- ulcera duodenale o gastrica H. pylori-negativa (primo episodio)
- malattia da reflusso gastroesofageo con o senza esofagite(primo episodio)
- sindrome di Zollinger-Ellison
- ulcera duodenale o gastrica H. pylori-negativa recidivante
- malattia da reflusso gastroesofageo con o senza esofagite(recidivante)
Il concetto di “protezione gastrica” applicato evidentemente in maniera troppo estensiva e ingiustificata, verosimilmente per evitare ipotetiche forme di dispepsia (cattiva digerstione), a patogenesi varia, che siano legate o meno all’uso di farmaci non ha infatti più alcun substrato oggettivo, ed è’ stato dimostrato che più del 70% delle prescrizioni degli IPP può essere inappropriato.
Recentemente la Regione Lazio, a seguito di una rilevazione di un eccesso prescrittivo di tali farmaci da parte delle strutture ospedaliere e ambulatoriali, ha disposto che la prescrizione degli IPP a pazienti in dimissione da ricovero ordinario, day hospital, o dopo accesso ambulatoriale, debba essere accompagnata dalla redazione della scheda regionale - valida un anno - con il piano terapeutico da trasmettere alle ASL; il Medico di Medicina Generale dovrà provvedere alle prescrizioni successive alla prima su ricetta rossa Sistema Sanitario Regionale, esclusivamente in presenza della scheda prescrittiva, barrando sulla ricetta rossa la casella "S" (vedi il testo della determina in allegato.)
La prescrizione di IPP è sempre stata ritenuta sicura, ma recentemente sono stati evidenziati una serie di effetti collaterali che inducono a soffermarsi con più attenzione sulla loro sicurezza d’uso.
Sono stati, infatti, descritti:
- deficit nutrizionali, ad esempio legati al minore assorbimento di ferro e/o vitamina B12,
- aumento del rischio di fratture ossee correlabili ad aumento di cadute in donne ultra settantenni,
- rischio di infezioni enteriche da Clostridium difficile ed altre infezioni,
- segnatamente un aumento delle polmoniti (in particolare le Polmoniti acquisite in comunità),
- aumento delle peritoniti batteriche spontanee e di ogni altra infezione dei soggetti cirrotici,
- aumento delle infezioni da Clostridium difficile il cui rischio per coloro che assumono i IPP è equivalente a quello indotto dagli antibiotici orali.
- inoltre, l’uso medio per tre anni di IPP determina una significativa modifica del microbioma intestinale
- Adverse Effects Associated With Proton Pump Inhibitors. Schoenfeld AJ, Grady D. JAMA Intern Med. 2016 Feb 1;176 (2):172-4.
- Proton Pump Inhibitor Use and the Risk of Chronic Kidney. Disease. Lazarus B e coll.. JAMA Intern Med. 2016 Feb 1;176(2):238-46.
Nel primo studio, sintetizzando, vengono evidenziati, tra gli altri, gli effetti collaterali renali dell’uso di gastroprotettori:
- il danno renale cronico (OR 1.50 IC95% 1.11-1.90);
- il danno renale acuto (OR 2.52 IC95% 2.27-2.79);
- la nefrite interstiziale acuta (OR 3.00, IC95% 1.47-6.14);
- l’ipomagnesemia (OR 1.42 IC95% 1.08-1.88);
Nell'analisi ARIC (Analyses Atherosclerosis Risk In Communities):
- ci sono stati 56 casi di insufficienza renale cronica tra 322 utilizzatori di gastroprotettori alla prima visita, per un'incidenza di 14,2 casi per 1000 persone-anno, significativamente superiore al tasso di 10,7 casi per 1000 persone-anno dei non utilizzatori
- il rischio assoluto di Malattia Renale Cronica stimato in 10 anni tra gli utilizzatori di IPP è stato di 11,8%, superiore del 3,3% rispetto al rischio previsto dei non utilizzatori.
- tra i controlli, ci sono stati 1.921 nuovi casi di insufficienza renale cronica tra i 16.900 pazienti con una prescrizione ambulatoriale di PPI (incidenza del 20,1 casi per 1000 persone anno).
- l'incidenza di Malattia Renale Cronica tra gli altri pazienti era inferiore: 18,3 casi per 1000 persone-anno. I pazienti che assumevano antagonisti del recettore istaminico (H2) sono stati considerati come controllo negativo nonché comparatore attivo.
Dottor Emiliano Staffolani, MD, PhD
Specialista in Nefrologia ed Ipertensione Arteriosa
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