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Chi ha ucciso Bruce Lee?

I nefrologi propongono una nuova diagnosi: l'ipotesi della iponatremia.

Image by tee2tee from Pixabay
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La leggenda delle arti marziali predicava: "Sii acqua, amico mio!"
... per ironia della sorte potrebbe essere stata questa la sua condanna!

Una nuova teoria suggerisce, infatti, che Bruce Lee sia morto a causa di una forma specifica di disfunzione renale che lo ha reso incapace di espellere l'acqua in eccesso, la cosiddetta sindrome da inappropriata secrezione di ormone antidiuretico - SIADH (o sindrome di Schwartz-Bartter).

Conosciuto e venerato in tutto il mondo per aver integrato le arti marziali e reso popolare lo sport con le sue mosse iconiche nelle sequenze d'azione più maestose mai realizzate prima nei film di Hollywood, tuttavia la causa della sua morte prematura è ignota: un mistero più grande della tecnica del suo brutale pugno “a un pollice”.

Infatti, Lee morì all'età di 32 anni a Hong Kong il 20 luglio 1973, in circostanze enigmatiche sebbene siano state proposte numerose ipotesi: dall'assassinio da parte di gangster, passando per l’uso di cocaina o la crisi epilettica, fino all’ ipotesi più recente nel 2018 del colpo di calore.

L'autopsia mostrò un edema cerebrale, condizione già diagnosticata al popolare artista due mesi prima in occasione di un precedente malessere, ma ufficialmente giudicato conseguenza di una reazione allergica (ipersensibilità) ad un analgesico assunto occasionalmente quel giorno.

I ricercatori del Dipartimento di Nefrologia e Ipertensione del IIS-Fundacion Jimenez Diaz UAM di Madrid hanno recentemente proposto che la prematura scomparsa del “Maestro” potrebbe essere imputata ad una particolare incapacità di espellere l'acqua in eccesso. Questa condizione porta a riduzione dei livelli di sale plasmatico (iponatremia), edema cerebrale e morte entro poche ore se l'assunzione di acqua in eccesso non è accompagnata dall'escrezione di acqua nelle urine.

Il giorno della sua morte Lee aveva bevuto molto e consumato marijuana prima di recarsi a casa dell’attrice taiwanese Betty Ting Pei ove, con il produttore dei suoi film, Raymond Chow, avrebbe recitato in alcune scene di un film in produzione. In seguito, nel tardo pomeriggio, accusò mal di testa e vertigini per cui Ting Pei gli diede una pillola di "Equagesic" ( farmaco è composto da: aspirina 325mg (utilizzata come analgesico), meprobamato 200mg (utilizzato come miorilassante) e in alcune formulazioni è presente anche l'etoeptazina, un ansiolitico oppiaceo) e andò, quindi, in camera da letto per riposare. Alle 21:30, due ore dopo, è stato trovato privo di sensi.

Gli autori sottolineano che l’artista marziale non sembrava aver ingerito abbastanza acqua quel giorno (da sei a otto litri) per innescare l'iponatriemia in una persona normale, ma trovano prove (raccolte da vari libri, pubblicazioni e testimonianze) per suggerire che Lee fosse predisposto a questa rara condizione.

"Lee aveva molteplici fattori di rischio che predisponevano all'iponatremia derivanti dall'interferenza con i meccanismi di omeostasi dell'acqua che regolano sia l'assunzione di acqua che l'escrezione di acqua", conclude l'articolo pubblicato nel numero di Dicembre 2022 del Clinical Kidney Journal.

Tra questi spiccano l’abitudine ad un'elevata ingestione di liquidi (circa sei litri tra "succo di carota e mela" e soprattutto acqua) ma anche l’assunzione abituale di marijuana in grado di aumentare in modo acuto il senso della sete  associatiad altri fattori che riducono la capacità dei reni di espellere l'acqua promuovendo la secrezione dell'ormone antidiuretico (ADH) o interferendo con i meccanismi di escrezione dell'acqua nei tubuli renali: farmaci (diuretici, farmaci antinfiammatori non steroidei, oppioidi, farmaci antiepilettici), alcol, una dieta a basso apporto di soluti , una storia passata di danno renale acuto ed esercizio fisico intenso.

La causa della morte di Lee è stata a lungo fonte di speculazioni e punti di contesa data la mitologia che è cresciuta attorno all'amatissima star delle arti marziali ma questa volta i nefrologi sembrano aver chiuso il caso!


Dottor Emiliano Staffolani, MD, PhD
Specialista in Nefrologia ed Ipertensione Arteriosa
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Fax: 06.81151095
 
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