Malattia renale cronica: il miele nella prevenzione e nel trattamento delle infezioni
Differente dagli antibiotici convenzionali, sembra ridurre l'induzione della resistenza antimicrobica nei batteri

l rischio infettivo aumenta a partire da una riduzione del filtrato glomerulare di circa 30ml/min/1.73m2 e cresce proporzionalmente col progredire della cronicità. I meccanismi della disfunzione immunitaria nel nefropatico sono molteplici, alcuni legati alle terapie immunomodulatrici talvolta proposte ovvero ai numerosi devices necessari per effettuare la dialisi; il rischio infettivo può ulteriormente salire nel paziente trapiantato.
Inoltre, organismi resistenti agli antibiotici stanno diventando sempre più comuni nella popolazione uremica e, sfortunatamente, a questa evoluzione non ha corrisposto una adeguata innovazione di agenti antibiotici.
Pertanto, la prevenzione e la gestione delle infezioni in questa popolazione richiedono cure olistiche con interesse sempre maggiore alla ricerca di nuovi e alternativi approcci farmacologici… e non! Tra questi l'uso del miele per uso topico sembrava tra i più promettenti come spiegato in questo lavoro del Dottor David W. Johnson.
Il miele è stato da sempre utilizzato nelle medicine tradizionali, come evidenziato dal riferimento al suo uso terapeutico nelle tavolette sumere del 3000 a.C., così come nella Torah, nella Bibbia e nel Corano. Dagli anni '80, poi, il miele è stato costantemente segnalato nella letteratura medica per le sue proprietà antimicrobiche ad ampio spettro rendendolo un agente potenzialmente molto attraente per la profilassi e la terapia delle infezioni. E ancora più volte sono state riportate le sue proprietà immunomodulanti e antinfiammatorie.
Su questo razionale si è ritenuto quindi che il miele potesse essere particolarmente utile ai soggetti affetti da insufficienza renale, anche in emodialisi o peritoneale nella profilassi e trattamento delle infezioni degli exit-site dei necessari cateteri.
In ogni caso la scarsità dei dati disponibili e l’assenza di studi controllati e randomizzati ad oggi consigliano prudenza nell’utilizzo di questo rimedio per uso topico, senza contare il rapporto costo/beneficio difficile da definire con i risultati contrastanti riportati.
Allora rimaniamo alle vecchie e buone abitudini… un cucchiaino di miele sciolto in acqua al giorno che senza dubbio fa bene al cuore, alla memoria, alla pelle, all’intestino, al metabolismo e… anche ai reni.