La Nefrologia italiana ancora ai vertici del ranking mondiale
Tra luci ed ombre terza al mondo nella classifica per nazioni

Non poteva quindi mancare quella dei migliori nefrologi al mondo: l’ha fatta un ricercatore della prestigiosa Università Johns Hopkins di Baltimora attraverso una meticolosa revisione di tutti i lavori clinici (circa 60.000) pubblicati dal 2008 ad oggi!
L’elenco, continuamente aggiornato e visibile ONLINE, comprende la classifica delle migliori nefrologie del mondo tra i vari paesi nonché la graduatoria dei migliori nefrologi al mondo, facendone una classifica generale e poi altre classifiche parziali, in circa una trentina di settori specifici della nefrologia.
Fa piacere trovare l’Italia “nefrologica” ancora ai vertici e, precisamente, in terza posizione dopo USA e Canada, seguita poi da UK, Australia, Germania, Francia, Belgio, Giappone e Olanda completare la Top Ten (in "Nephology"), laddove spiccano ben due ricercatori italiani tra i primi dieci nella generica classifica capeggiata stabilmente dal Canadese Marcello A. Tonelli della Università di Calgary.
Selezionando poi come “Broad Topic” la malattia renale e l’ipertensione arteriosa si distinguono rispettivamente uno e due Italiani tra i cinque migliori nelle liste capeggiate da Kamyar Kalantar-Zadeh e George Bakris.
Meno entusiasmanti rispetto al 2016 (vedi Emiliano Staffolani) i piazzamenti in merito alle metodiche sostitutive della funzione renale emodialitiche e peritoneali, e del trapianto dove la Università della California (Kamyar Kalantar-Zadeh), l’Università di Toronto (Joanne M. Bargman) e l’Università di Harvard e Johns Hopkins (Dorry L. Segev e Krista L. Lentine) la fanno da indiscussi padroni.
A latere, esistono numerose sottoclassifiche (“Subtopic”) in cui ci sono moltissimi altri italiani, ma è bene andare direttamente nel sito e sbirciare personalmente nei vari settori, ad esempio nel campo della proteinuria (Giuseppe Remuzzi, 4°), o dell'iperparatiroidismo uremico (Mario Cozzolino, 2°), delle Glomerulonefriti (Claudio E. Ponticelli, 12°) oppure degli accessi vascolari per dialisi (Roberto Chiesa,18°), tanto per fare alcuni esempi.
Pur nella consapevolezza dell’oggettiva difficoltà di tramutare in punteggio aritmetico la valenza clinica dei lavori scientifici, si deve essere fieri di questi risultati e faccio personalmente i complimenti ai Nefrologi Italiani e che hanno contribuito con la loro valenza scientifica a determinare questi risultati.
Complimenti a tutti e l’augurio di migliorarci ancora nel 2019!