Ipertensione arteriosa e litiasi renale: una strana coppia!
La calcolosi renale è ormai riconosciuta come una complessa patologia sistemica. Chi soffre di coliche renali ha un maggior rischio cardiovascolare .

Infatti la nefrolitiasi, oltre ad essere per sé stessa un fattore di rischio indipendente per la Malattia Renale Cronica (MRC), è frequentemente associata con le malattie metaboliche-endocrine, l’osteoporosi e la miocardiopatia ischemica . In particolare, chi soffre di calcolosi renale sembra avere un rischio maggiore di sviluppare l’ipertensione arteriosa.
La relazione tra ipertensione arteriosa e calcolosi renale non è una scoperta recente.
Già nel 1965, per la prima volta, lo scienziato Tibblin aveva ipotizzato un possibile legame tra le due condizioni, mentre nel 2014 Cupisti ha fornito ulteriori prove a supporto di questa associazione.
Ma la conferma definitiva è arrivata grazie a una metanalisi condotta dai nefrologi della University of Science and Technology di Wuhan (Repubblica Popolare Cinese), che ha analizzato oltre 2.300 casi provenienti da 85 articoli scientifici, selezionati dai principali Database di PubMed, EMBASE e Cochrane Library fino al 18 marzo 2017.
Secondo i dati raccolti, il rischio di ipertensione tra le persone con calcoli renali, anche al netto di una significativa eterogeneità osservata (I2 = 83,5%, P <0,001), risulta significativamente più alto, soprattutto nelle donne.
L’analisi ha infatti evidenziato che il rischio di ipertensione nei pazienti con nefrolitiasi può variare tra il 24% e il 96% in più rispetto a chi non ha mai avuto calcoli, con un OR rettificato globale di 1,43 (IC 95%, 1,30-1,56).
Perché i calcoli renali aumentano il rischio di ipertensione?
La letteratura scientifica ha individuato diverse possibili spiegazioni per questa correlazione:
- Metabolismo del calcio alterato: sia l’ipertensione che la calcolosi possono derivare da anomalie nel metabolismo del calcio.
- Sindrome metabolica e insulino-resistenza: entrambe le condizioni sono spesso presenti nei pazienti con calcoli e possono essere alla base del problema.
- Insufficienza renale cronica: chi soffre di calcolosi renale ha un rischio maggiore di sviluppare danni renali nel tempo, aumentando le probabilità di ipertensione.
- Infiammazione e stress ossidativo: alcuni studi suggeriscono che processi infiammatori e stress ossidativo possano rappresentare il legame tra la “malattia della pietra” e l’aumento della pressione.
Per ridurre il rischio di complicanze e migliorare la qualità della vita, è fondamentale un approccio multidisciplinare che coinvolga nefrologi, urologi, nutrizionisti e medici di base.
Poi, come sottolianeto dalla Fondazione Italiana del Rene (FIR), che ha dedicato il mese di Ottobre appena trascorso alla calcolosi renale, la prevenzione gioca un ruolo chiave nella gestione della calcolosi renale e delle sue conseguenze e adottare uno stile di vita sano, con un’alimentazione equilibrata e una corretta idratazione, può ridurre significativamente il rischio di formazione di nuovi calcoli e, di conseguenza, tutte le complicanze associate.
Si conferma quindi il ruolo centrale del nefrologo nella gestione della diagnosi e terapia medica della litiasi pielo-ureterale, con lo slogan della FIR: ”L’urologo tratta, il nefrologo previene!”
La visita nefrologica con lo studio metabolico urinario e la terapia medica sono elementi importanti da integrare con la visita e le terapie urologiche per una appropriata gestione clinica della calcolosi renale e prevenzione delle sue recidive, intese sia come episodi di colica renale che di ricomparsa e di crescita dei calcoli renali.
Concludendo:
- La calcolosi renale non è solo un problema di dolore e fastidio: è una malattia complessa, conseguenza di molteplici disordini (quali alterazioni metaboliche-urinarie, malattie sistemiche, malattie ereditarie renali o extrarenali) nella quale la predisposizione genetica individuale e familiare (poligenica, con polimorfismi genetici), le abitudini alimentari ed i fattori dietetici, l'ambiente e lo stile di vita, si intrecciano e ne determinano l’espressione e l’evoluzione clinica nel tempo che può avere esiti importanti sulla salute renale, cardiovascolare e metabolica.
- Per questo, una corretta diagnosi, un adeguato monitoraggio medico e l’adozione di uno stile di vita sano rappresentano la strategia migliore per prevenire complicazioni e migliorare il benessere complessivo. Se soffri di calcoli renali o hai avuto episodi di colica, non sottovalutare il problema e consulta uno specialista!
Dottor Emiliano Staffolani, MD, PhD
Specialista in Nefrologia ed Ipertensione Arteriosa
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