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La dieta mediterranea ideale nei pazienti con malattie renali.

Confermati i benefici effetti anche nel paziente nefropatico.

Image by Valter Cirillo from Pixabay
Image by Valter Cirillo from Pixabay
Tradizionalmente la gestione alimentare della malattia renale cronica (MRC) si concentra “quantitativamente” sulla distribuzione di calorie e proteine e la restrizione dei singoli micronutrienti all’interno della dieta; il tutto con scarsa attenzione alla qualità alimentareInfatti vengono spesso proposte, anche nelle correnti linee guida per la prevenzione delle malattie croniche, diete ipoproteiche a base vegetariana e talvolta vegane più o meno supplementate con integratori di aminoacidi essenziali o chetoanaloghi.

Numerosi studi hanno dimostrato che la dieta mediterranea (DM) si associa ad una riduzione dell'incidenza della malattia cardiovascolare e ad altri effetti benefici sulle malattie croniche come il diabete, l'obesità, il cancro o la salute cognitiva. Ci sono anche prove che suggeriscono che la DM può essere utile per ritardare la progressione e per prevenire le complicazioni nei pazienti con MRC. Tuttavia v’è una diffusa  riluttanza a raccomandare questo semplice regime alimentare al paziente nefropatico; in parte amplificata dal pregiudizio che alcuni dei componenti tipici della piramide della DM possano contrastare con le restrizioni dietetiche tradizionali nella MRC.
 
Una review pubblicata su NDT ad opera del European Renal Nutrition (ERN) Working Group of the European Renal Association–European Dialysis Transplant Association (ERA-EDTA) ha recentemente esaminato la DM in ogni sua componente e valutato la sua idoneità nella gestione dei pazienti con MRC. 

Le principali conclusioni dello studio sono state:
  • la DM riduce il carico di fosfato e fornisce un sano profilo proteico e lipidico, caratterizzato da un predominio di proteine vegetali e di pesce contro proteine di carne, in linea con le raccomandazioni in tutte le malattie renali.
  • la predominanza di MUFA (Monunsaturated fatty acids) e PUFA (Polyunsaturated fatty acids) su SFA (Saturated fatty acids) nella DM ha effetti benefici sulla diminuzione della pressione arteriosa, l'infiammazione e il rischio cardiovascolare. In particolare l'olio d'oliva è, infatti, noto per le sue proprietà anti-infiammatorie, antiossidanti e vasculoprotettive.
  • Il consumo medio di carboidrati, preferibilmente grano intero, ha un basso indice glicemico ed un congruo carico glicemico, producendo effetti benefici sul controllo del glucosio (iperinsulinemia, resistenza all'insulina, diabete mellito), dei lipidi (ipercolesterolemia, aterosclerosi) e della sazietà (sovrappeso ed obesità).
  • la moderata assunzione di vino ha dimostrato di ridurre lo stress ossidativo e l'infiammazione e di minimizzare il rischio di progressione della MRC.
  • la scelta di prodotti locali e ecologici può ridurre il carico di sodio, potassio e fosfato
  • inoltre la DM, con l'elevata assunzione di fibre, , puo contribuire a regolare le funzioni intestinali anche nei pazienti in trattamento dialitico: migliorando la stitichezza e, sosprattutto, contribuendo a ridurre le tossine uremiche e diminuire  il rischio cardiologico in genere.
Nello studio particolare considerazione è stata volta al rischio di iperpotassiemia. “Questa severa complicanza dell’uremia è intrinseca nell’assunzione di frutta e verduraafferma il Dottor Philippe Chauveau, nefrologo al Centre Hospitalier Universitaire de Bordeaux et Aurad-Aquitainema si è dimostrata nel complesso controbilanciata nella DM dalla riduzione della produzione di acido endogeno netto e dall'aumento delle fibre che possono portare ad un migliore controllo dell'acidosi metabolica, implicata nello squilibrio elettrolitico”.
 
Questi, insieme ad altri effetti favorevoli positivi della MD sulla funzione endoteliale, sull'infiammazione, sul profilo lipidico e sulla pressione sanguigna, forniscono percorsi meccanicistici per spiegare il ridotto declino della funzionalità renale e la migliorata sopravvivenza osservati nei pazienti affetti da MRC ed aderenti ad una DM” conclude  poi lo studioso francese primo corrispondente di questo interessante lavoro.
 
 Allora... buon appetito!
Visualizza il documento Cochrane: Dietary Interventions (Adult/CKD) Collegamnto esterno Mediterranean diet as the diet of choice for patients with chronic kidney disease
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